Ultimamente sempre più aziende si occupano del benessere psicosociale dei loro lavoratori e si impegnano a garantire loro un buon clima di lavoro, con effetti positivi sia nei livelli di produttività che nel benessere individuale ma anche organizzativo. Le aziende più dinamiche e attive infatti prendono in considerazione non solo il dispendio di energie fisiche ma anche tutti i risvolti psicofisici che il lavoro comporta. Si crea così un circolo virtuoso all’interno del quale il datore di lavoro si occupa della salute a 360 gradi dei propri collaboratori e i lavoratori sviluppano un maggiore attaccamento all’azienda (con decremento di dimissioni e turn-over), migliora la loro motivazione al lavoro e si ammalano di meno.
Occuparsi degli aspetti psicosociali in ambiente di lavoro produce dunque innumerevoli vantaggi, sopra brevemente riassunti, ma rappresenta anche un obbligo di legge. Nel decreto 81, infatti, si legge chiaramente che è fatto obbligo al datore di lavoro di procedere alla valutazione di tutti i rischi, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro correlato. Tra le misure generali di tutela, sempre indicate nel Testo Unico, inoltre, troviamo il rispetto dei principi ergonomici nella organizzazione del lavoro e nella concezione dei posti di lavoro (oltre che nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione), ricordando che si deve intendere l’ergonomia come lo studio delle relazioni tra l’uomo e l’ambiente in cui opera, tenendo conto delle esigenze anatomiche, fisiologiche e psicologiche.
Diventa dunque cruciale per le aziende definire i propri obiettivi di miglioramento avendo ben chiara l’importanza del benessere fisico, psichico e sociale nei luoghi di lavoro.
Il nostro staff è a disposizione per offrire una consulenza completa per la fase di valutazione dei rischi e la scelta delle opportune strategie per la riduzione dello stress lavorativo e perseguire il benessere lavorativo come importante risorsa per il successo.
